L’espressione anglosassone “still life”,
che letteralmente si traduce in “natura morta”, è usata per descrivere la fotografia di oggetti, composti da vari materiali, oppure di cibo, ripresi con determinate particolarità di illuminazione.
La fotografia still life ha origini antiche, infatti le sue prime rappresentazioni sono state in pittura.
I maestri dei secoli scorsi usavano rappresentare cibo oppure oggetti, ritratti all’interno di stanze ed illuminati solo con la luce della finestra, così da ottenere un suggestivo effetto chiaro scuro.
Tornando ai giorni nostri, la fotografia still life è usata per diffondere messaggi e dare visibilità a prodotti o servizi, soprattutto in ambito pubblicitario.
Proprio grazie al marketing digitale, negli ultimi anni la fotografia still life sta trovando nuova linfa e una nuova consacrazione.
Infatti attraverso i contenuti sempre più adattati al web e alla comunicazione online, le aziende usano la fotografia still life per una comunicazione a 360 gradi del loro prodotti o servizi.
Dal posizionamento del brand, agli info prodotti, all’uso e caratteristiche dei medesimi.
La fotografia still life svolge una funzione importantissima sui sempre crescenti siti di “e-commerce”, dove l’impatto del prodotto deve essere positivo e veloce.
Il tutto pensato per generare stimoli visivi, che il pubblico potrà analizzare attraverso la propria emotività.
Oppure in modo latente per riconoscere il brand che lo propone.